Spazio, contrasti Usa-Russia non comprometteranno il progetto ISS: “la scienza è pace”


di Peppe Caridi

I contrasti in politica estera fra Stati Uniti e Russia non influiranno i rapporti fra i due Paesi nella gestione della Stazione spaziale internazionale (Iss), e l’avamposto orbitante può continuare a operare anche senza la collaborazione di Mosca. Lo ha detto l’amministratore della Nasa, Charles Bolden, ricordando che la Iss è gestita congiuntamente da Usa, Russia, Europa, Giappone e Canada e che nessuno dei partner può provocare la fine anticipata del progetto ritirandosi. Anche se la Russia si ritirasse, ha detto Bolden ai giornalisti a Berlino, nessun Paese partecipante “è indispensabile sulla Stazione spaziale internazionale”. La settimana scorsa Mosca aveva annunciato che avrebbe rinnovato la propria partecipazione nella Iss oltre il 2020. Quell’annuncio era giunto dopo che Washington aveva imposto delle sanzioni sulla Russia per le sue azioni in Ucraina. La Nasa, ha concluso Bolden, si aspetta che il trasporto degli astronauti nei viaggi da e per la Iss venga affidato entro il 2017 a compagnie private. Ciò risolverebbe il problema che si verrebbe a creare con il ritiro della Russia, le cui capsule Soyuz sono rimaste l’unico mezzo usato da e per la Stazione, vista la dismissione della flotta degli space shuttle.

“La Stazione Spaziale Internazionale, non avendo applicazioni di carattere militare, garantisce una forte collaborazione tra i Paesi e non consente posizioni di conflittualita’. Questo e’ l’ennesimo esempio che la scienza e’ collegamento di pace”. Ad affermarlo, alla domanda se la crisi in Ucraina potrebbe mettere in crisi la vita della Stazione Spaziale Internazionale, e’ Roberto Battiston, neo nominato presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) nel corso di un’intervista rilasciata all’Agi. “Effettivamente la recente crisi ucraina ha reso complesse le relazioni tra Russia e gli altri Paesi. Il sistema di telecomunicazione e’ sotto il controllo russo come anche il lanciatore che e’ la navetta Soyuz. Nell’arco di un mese sono diversi i missili, non sempre con persone a bordo ma anche di tipo cargo per i rifornimenti, che raggiungono la Iss. C’e’ stata una grande azione per confermare che il progetto Iss non verra’ messo in discussione. Infatti, tale progetto e’ una delle poche aree scientifiche-tecnologiche al di fuori della crisi internazionale in atto”. Battiston, nato nel 1956, originario di Trento, oggi era a Colonia a rappresentare l’Italia in occasione di un vertice presso l’Esa, l’agenzia spaziale europea. Considerato un’eccellenza mondale nella fisica specializzato nel settore dell’antimateria e nella ricerca sugli effetti dei raggi cosmici nel settore spaziale, il neo presidente dell’Asi e’ ordinario di fisica sperimentale all’universita’ di Trento, presidente della Commissione II dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per la Fisica Astroparticellare ed e’ membro del Tifpa (Trento Institute for Fundamental Phisycs and Application), il nuovo Centro Nazionale dell’Infn.

“L’Italia e’ il terzo Paese finanziatore dell’agenzia spaziale europea dopo Francia e Germania e partecipa attivamente anche con fondi ai programmi pluriennali e di tipo tecnologico e scientifico dell’Esa. Sono programmi legati allo spazio, ai lanciatori, ai satelliti e alla ricerca scientifica. Gli astronauti sono parte integrante di tutti questi progetti. Adesso i nostri astronauti, faccio riferimento a Parmitano e Cristoforetti, sono astronauti selezionati con processi di selezione di tipo europeo. Vittori e Nespoli vennero selezionati su parametri nazionali”. Alla domanda su quali sono i traguardi per le spedizioni spaziali, Battiston ha risposto: “obiettivi a qualche decina di anni da oggi sono il ritorno dell’uomo sulla luna creando una base e non solo per pochi giorni o puntare a Marte dove il viaggio durerebbe non meno di due anni. Anche se Marte non e’ poi cosi’ lontana dalla terra, per andarci servono molti lanci. Nello spazio bisogna far fronte a raggi cosmici e radiazioni solari cento volte superiori di quelle che ci sono sulla terra. Attualmente, oltre ad esserci strumenti per proteggere gli astronauti da intense piogge cosmiche molto elementari, ci sono problemi tecnici, logistici e soprattutto fisiologici”.

Fonte: http://www.meteoweb.eu/2014/05/spazio-contrasti-usa-russia-non-comprometteranno-progetto-iss-scienza-pace/284709/