ASIMMETRIE CEREBRALI E I CENTRI DEL LINGUAGGIO NELL’UOMO, NELLA DONNA E NEI PRIMATI.

Il Giornale Online
di Giuseppe Costantino Budetta

Il presente lavoro riporta le principali asimmetrie cerebrali nell’Uomo, nella Donna e nei primati. La ricerca di anatomia comparata e di fisiologia tiene anche conto del quoziente di encefalizzazione tra esseri umani e scimmie e descrive le asimmetrie delle aree collegate al linguaggio, alcune delle quali presenti anche nei primati.

Planum temporale di sinistra. Alcuni autori hanno osservato che le asimmetrie a livello del Planum temporale sinistro sono presenti già nel feto a partire dalla 31° settimana di gestazione e sarebbero indipendenti dall‘uso preferenziale di una delle mani. Se poi l’emisfero sinistro a livello del PT è danneggiato alla nascita, il Planum temporale destro assumerà le funzioni linguistiche. Ciò è indipendente se il soggetto è mancino o destrimane.

Uomo – Scimmia, analogie. Nei mammiferi, sono numerosi gli aspetti morfostrutturali e biochimici distribuiti in modo diseguale nell’encefalo, centri nervosi, nuclei basali ed aree corticali. In particolare, il cervello delle grosse scimmie sia del Vecchio che del Nuovo Mondo ha aspetti comuni con quello umano come nelle asimmetrie del corpo calloso, talamo, ippocampo, di tutti i restanti nuclei basali, del Planum temporale sinistro e del sito che accoglie l’area di Broca.

La maggiore estensione del lobo frontale destro e del lobo occipitale sinistro si rinvengono sia nell’Uomo che nella Scimmia. Similmente, per quanto riguarda la morfologia complessiva del cervelletto. Similare è nell’Uomo e nei primati la tendenza del cervello e cervelletto allo sviluppo di asimmetrie in ampie aree neuronali.

Uomo – Scimmia, differenze. Rappoport (1999) afferma l’esistenza di significative differenze tra Uomo e Scimmia. La densità sinaptica della corteccia frontale ha il suo apice verso i cinque anni nell’Uomo, ma nella Scimmia aumenta negli ultimi periodi di vita intrauterina e primi mesi dopo la nascita. Solo nella specie umana si è sviluppata l’area di Wernicke vero centro del linguaggio che nel sesso maschile è in corrispondenza dell‘emergenza del Planum temporale sinistro.

Uomo – Donna, differenze. Nella Donna, i centri del linguaggio sono meno lateralizzati rispetto all’Uomo. Di conseguenza, lesioni nell‘emisfero sinistro comportano maggiore invalidità verbale negli uomini che nelle donne. Nella Donna, il flusso sanguigno cerebrale è più stabile. Differenze emodinamiche tra Uomo e Donna e tra esseri umani e grosse scimmie sarebbero collegabili a peculiarità neocorticali, in particolare a livello dei centri del linguaggio.

Strette connessioni tra citoarchitettura neuronale e densità arteriolare di supporto sono state descritte da alcuni autori: Hutsler, J.J. and Gazzaniga, M.S.(1996); Amunts et all.( 1999, 2000); Jenner et all (1999) ; (Toga and Thompson, 2003), Rappoport (1999).

Cito architettura neuronale corticale. A livello evolutivo, l’efficienza cerebrale legata al predominio della specie umana rispetto ai primati ed ai mammiferi in genere non sembra legato al numero ed alla posizione spazio temporale delle asimmetrie cerebrali. Hart, B.L. et all. (2008) descrivono la cito architettura neuronale corticale nell’Elefante, nelle grandi scimmie e nell’Uomo affermando che la densità cellulare in queste aree cerebrali è molto maggiore nell’Uomo rispetto alle scimmie e all’Elefante. I primati – Uomo compreso – hanno maggiore densità neuronale, mentre l’Elefante sebbene abbia un cervello molto pesante, ha densità neuronale molto bassa.

Nell’Uomo, le interazioni tra neuroni corticali sembrano essere più estese con alcune aree provviste di una maggiore densità cellulare. L’elaborazione delle informazioni a livello corticale sembra procedere più lentamente nel cervello di Elefante rispetto ai Primati. Specialità accentuate nell’Uomo.

Nei cervelli con superiori prestazioni, la capacità di elaborare informazioni dipende dal numero dei neuroni, dalla loro disposizione spaziale, dalle prestazioni e tipo di interconnessione, oltre che dalla distanza tra i neuroni interagenti. In genere, un cervello con minore connettività corticale ha lenti processi nel processo di elaborazione delle informazioni. Nel Delfino, avvengono fenomeni analoghi a quelli della corteccia cerebrale di Elefante. Inoltre nel Delfino, ci sarebbero numerose aree silenti (silent areas) prive o con scarsi collegamenti con aree corticali funzionanti.

Malattia schizofrenica. Alcune ricerche riportano la presenza di differenze cerebrali tra gruppi di pazienti schizofrenici paragonati a gruppi di persone normali. Le differenze più marcate erano a livello dell’ippocampo, del Planum temporale e delle cavità dei ventricoli cerebrali. Steven E. Arnold (2000), segnala asimmetrie e alterazioni biochimiche nelle regioni paraippocampali in soggetti schizofrenici.

Causa finale e causa efficiente (o fisica). Nello studio delle asimmetrie cerebrali, occorre tener presente una importante distinzione, quella tra causa finale e causa efficiente (o fisica). La causa finale è fondata sull’intenzione, o sul disegno: una ruota è rotonda perché tale forma rende possibile il trasporto. La causa fisica è meccanica: la terra ha forma di sfera schiacciata ai poli perché la gravità conferisce ad un fluido in rotazione una forma sferoide. Nello sviluppo di alcune asimmetrie cerebrali umane, si può affermare ci sia stata interazione tra:

1. cause fisiche (o efficienti): esempio, la stazione eretta, la prensione degli alimenti effettuata nell’Uomo con uno degli arti superiori, la riduzione dello splancocranio e delle fosse parieto temporali. Tra le cause fisiche anche il numero di arterie che si originano dall’arco aortico: solo nell’Uomo la carotide comune di sinistra – destinata tra l’altro all’irrorazione del lobo cerebrale di sinistra – si stacca direttamente dall’arco aortico.

2. cause finali: sono collegate a fattori genetici come la forma asimmetrica in toto del cervello che è simile nella specie umana e nelle scimmie con il lobo frontale destro più largo del sinistro ed un lobo occipitale sinistro più ampio del destro. Tra le cause finali, ci sono anche aspetti morfostrutturali propri di una determinata specie. Esempio, nell’Uomo c’è la più elevata densità cellulare facente parte della cito architettura neuronale rispetto agli altri mammiferi, compreso il Delfino, l’Elefante e le grandi scimmie.

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