C’è una gigantesca clessidra di onde radio al centro della Via lattea

Crediti: Esa/Xmm-Newton/G. Ponti et al. 2019; Esa/Gaia/Dpac (mappa della Via Lattea)

Due bolle enormi di onde radio si estendono per centinaia di anni luce al centro della Via Lattea vicino al buco nero supermassiccio centrale. Ad averle scoperte, grazie a un potente radiotelescopio, è un team internazionale che comprende 15 istituzioni in varie parti del mondo. Il buco nero supermassiccio Sagittarius A* al centro della Via lattea non smette di sorprenderci. Dopo averci tenuto col fiato sospeso mentre attendevamo la prima foto di un buco nero (l’immagine è effettivamente quella di Missier 87, ma Sagittarius A* era l’altro candidato), oggi ci mostra qualcosa di inatteso. Una gigantesca struttura a forma di clessidra che emette onde radio è appena stata scoperta al centro della Via lattea. Questa eccezionale architettura celeste, composta da due enormi bolle fatte di onde radio, misura centinaia di anni luce (milioni di miliardi di chilometri) e si estende al di sopra e al di sotto del piano galattico, vicino al buco nero al centro della nostra galassia. Ad aver identificato le bolle radio è un gruppo internazionale di scienziati appartenenti a 15 diversi istituzioni di ricerca, fra cui il team della Northwestern University e del National Radio Astronomy Observatory (Nrao) negli Stati Uniti. I risultati sono pubblicati su Nature.

Un radiotelescopio molto potente
I ricercatori hanno svolto osservazioni col radiotelescopio Meerkat presso l’Osservatorio radioastronomico sudafricano (Sarao) e hanno condotto osservazioni a lunghezze d’onda pari a 23 centimetri, dunque nella banda dello spettro elettromagnetico che corrisponde alle onde radio. A differenza di quelli che catturano la luce visibile, radiotelescopi come questo sono in grado di captare segnali (onde) radio emessi dalle varie radiosorgenti sparse nell’Universo – e rendono possibile gli studi di radioastronomia. Il segnale radio individuato può essere utilizzato per individuare e mappare regioni energetiche nello spazio, come quella identificata oggi. Qui la sua immagine:

Crediti: Oxford, Sarao

La clessidra si estende dall’alto in basso della figura e la sua forma può essere intuita guardando le due grandi bolle in alto e in basso rispetto al punto centrale luminoso. Alcuni filamenti (che sono anch’essi composti da onde radio) possono essere rilevati e sono paralleli alle bolle.

Da dove nasce la clessidra radio
Questa clessidra enorme, che sovrasta tutte le altre strutture che emettono onde radio nel centro della nostra galassia, si è probabilmente formata da una violenta esplosione molto energetica e di breve durata avvenuta vicino al centro della nostra galassia (il buco nero supermassiccio Sagittarius A*) pochi milioni di anni fa, secondo le stime degli autori. “Il centro della Via Lattea è relativamente calmo rispetto a quello di altre galassie con buchi neri centrali molto attivi”, ha dichiarato Ian Heywood dell’Università di Oxford, primo autore dello studio. “Nonostante questo, il buco nero al centro della Via Lattea può – di tanto in tanto – diventare insolitamente attivo, e dare luogo a ‘fiammate’ mentre ingloba periodicamente grandi ammassi di polvere e gas”.

La struttura quasi identica delle due bolle e le loro dimensioni simili, con un’estensione che va in alto e in basso rispetto al centro della galassia, ha suggerito agli autori questa ipotesi. L’idea è che l’eruzione è stata scatenata da un’ampia quantità di gas risucchiato nel buco nero o dalla massiccia esplosione legata a processi di formazione stellare in cui sono state inviate onde d’urto verso il centro della Via Lattea. “Queste enormi bolle sono state finora nascoste dal bagliore di un’emissione radio estremamente luminosa dal centro della galassia”, ha affermato Fernando Camilo dell’Osservatorio Sarao. Le caratteristiche tecniche e la posizione unica del telescopio MeerKAT hanno finalmente reso possibile la scoperta.

I filamenti radio misteriosi
La presenza di questa gigantesca clessidra spiegherebbe anche un altro fenomeno finora avvolto nel mistero. All’inizio degli anni ’80 lo scienziato Yusef Zadeh della Northwestern University, coautore dello studio, scoprì la presenza di filamenti magnetici ben organizzati nella Via Lattea, al centro, a 25.000 anni luce dalla Terra: questi filamenti sono strutture composte da onde radio dalla forma allungata. “Le bolle di onde radio scoperte con il telescopio MeerKAT ora gettano luce sull’origine dei filamenti”, sottolinea Yusef-Zadeh. “Quasi tutti i 100 filamenti sono confinati dalle bolle”. In pratica i filamenti sono paralleli alle bolle, che li contengono all’interno della loro architettura. L’ipotesi è che la stretta vicinanza dei filamenti alle bolle sia compatibile col fatto che lo stesso evento esplosivo abbia prodotto entrambi – questo evento avrebbe in pratica accelerato gli elettroni a velocità prossime a quelle della luce generando l’emissione radio.

Viola Rita

wired.it