Gli effetti dei campi elettromagnetici sull’organismo umano

Il Giornale Online
Martedì, 17 giugno 2003

Il dr. Viacava ha indagato per anni gli effetti dei campi elettromagnetici sull’organismo umano, ed è convinto che l’inquinamento elettromagnetico naturale ed artificiale dell’ambiente provochi una rapida moltiplicazione parassitaria. I campi magnetici naturali, i campi elettromagnetici, e soprattutto, le loro interferenze in corrispondenza delle camere da letto, vengono considerati particolarmente dannosi ed amplificano i loro effetti negativi se, sulla perpendicolare, è presente un corso d’acqua naturale o un’anomalia geologica (gas naturale, faglie, etc.).

Fortunatamente non tutte le zone perturbate inducono effetti patologici: ciò dipende dal tipo e dall’intensità della radiazione, nonché dalla durata dell’esposizione; gli effetti variano da individuo a individuo. Con il termine geopatologia si intendono gli effetti in rapporto alla salute umana nella sua globalità psicofisica con riferimento all’influenza esercitata dalle radiazioni elettromagnetiche.

L’interesse medico-sanitario relativo all’inquinamento elettromagnetico riguarda l’eventuale esposizione della popolazione a campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi da impianti per teleradiocomunicazioni e l’esposizione a campi a 50Hz prodotti da linee ad alta tensione della rete elettrica nazionale. Le interazioni dei campi elettromagnetici con i sistemi biologici assumono diversa configurazione a seconda della frequenza, intensità e tempo di esposizione e, conseguentemente, ogni tipo di radiazione può dar luogo ad effetti diversificati.

Gli effetti termici per i campi a radiofrequenza e microonde originati principalmente dai sistemi di radiotelecomunicazione, sembrano produrre effetti cancerogeni (melanoma), come nel caso della radiazione ultravioletta derivata da lunghe esposizioni solari e dall’uso improprio di lampade abbronzanti. Ancora poco conosciuti sono gli effetti sulla salute derivanti dai campi a bassa frequenza (ELF) generati dalle linee ad alta tensione, unitamente agli strumenti elettrici presenti in ambiente lavorativo e domestico. Secondo numerose indagini epidemiologiche l’esposizione cronica a campi elettromagnetici (come ad esempio avviene per chi vive in prossimità di elettrodotti) è stata messa in relazione con un incremento di incidenza di leucemie infantili anche con campi magnetici molto deboli, inferiori cioè a 0,2mT (microTesla).

La disregolazione del sistema immunitario nella maggioranza dei soggetti esaminati sembra evidenziare la stretta correlazione tra i campi elettromagnetici e la ghiandola pineale. Le misurazioni effettuate confermano, infatti, il coinvolgimento del sistema immunitario e della sfera sessuale. L’ipotesi che il campo magnetico possa ridurre la produzione e secrezione dell’ormone melatonina da parte della ghiandola pineale ha ricevuto conferme sperimentali. La pineale o epifisi è una ghiandola endocrina nascosta all’interno del cervello. E’ un piccolo organo, la cui forma ricorda un pinolo, considerato dapprima dalla fisiologia un organo quasi inutile, si sta prendendo oggi la rivincita.

Gran parte degli endocrinologi la considerano la vera ghiandola maestro di tutto il sistema endocrino. Essa produce un ormone, la melatonina, che è un vero orologio biologico e che regola il livello delle operazioni che si svolgono nel cervello. Nei bambini, la pineale è sensibile alla luce, un vero terzo occhio. Quando il bambino cresce, questa sensibilità sparisce, ma ne resta ancora qualcosa, anche se mediata dagli occhi e dall’ipotalamo. La melatonina controlla l’attività del sistema immunitario ed impedisce – come captatore di radicali – le alterazioni cellulari. Anche per questo motivo protegge dal cancro nonché dai danni degenerativi al cuore ed al cervello (Parkinson o Alzheimer).

La produzione sbagliata o alterata di melatonina altera l’ordinamento dei ricettori estrogeni del seno femminile favorendo l’insorgenza del cancro al seno. Lo studio, inoltre, conferma l’antico sospetto che i campi elettromagnetici favorirebbero l’insorgere della leucemia nei bambini. Anche nelle persone adulte, esposte per motivi professionali a campi forti, aumenterebbe il rischio di ammalarsi di leucemia e tumori al cervello.
Studi recenti indicano che la produzione della melatonina da parte della pineale cambia insieme ai mutamenti del campo magnetico terrestre. La pineale sembra dunque sensibile al magnetismo. Altri studi fanno ritenere che la pineale sia sensibile anche ai campi elettromagnetici, che sembrano essere in grado di inibire la sua capacità di produrre melatonina. Se la pineale è in grado di captare campi magnetici ed elettromagnetici, si può ritenere che sia lei la vera “antenna” delle energie sottili.

Fonte: PEACELINK Ecologia