L'energia nucleare dopo Fukushima – nuovo report del World Watch Institute

“Il futuro dell’energia nucleare sarà incerto, lo era anche prima del disastro di Fukushima” – ha dichiarato l’esperto Mycle Schneider Mercoledì in una conferenza stampa a Berlino, dove ha anticipato il rapporto del Worldwatch sulle prospettive del nucleare.
“L'industria è stata di supporto alla vita prima di Fukushima. Quando la storia di questa industria è stata scritta è probabile che Fukushima abbia introdotto l’ultimo capitolo”, ha dichiarato Schneider, l'autore principale del nuovo rapporto, che è stato presentato in anteprima oggi a Berlino all’interno di un evento ospitato dalla Fondazione Heinrich Böll.

I risultati preliminari del World Nuclear Industry Status Report 2010 – 2011: energia nucleare nel mondo dopo Fukushima, che è stato pubblicato in occasione del 25° anniversario del disastro di Chernobyl, punta a un futuro incerto per l’industria nucleare.
Nuove startups per realizzare reattori nucleari sono state in costante declino dagli anni ’80 con l’eccezione della Cina, in controcorrente rispetto alla tendenza degli ultimi anni.
La Cina ha congelato tutti i nuovi progetti dall’inizio della crisi di Fukushima, possiede installazioni per produrre energia dal vento 4,5 volte in più rispetto all’energia nucleare e nel 2011 produrrà più elettricità dal vento che da reattori.

Nel frattempo, la capacità totale di generare energia dal nucleare a livello mondiale è rimasta relativamente stabile negli ultimi 20 anni, mentre la produzione attuale è leggermente diminuita.
Contemporaneamente vento, solare e biocarburanti hanno registrato una crescita enorme. Inoltre molti degli impianti nucleari del mondo si stanno rapidamente avvicinando verso la fine del loro ciclo di vita aumentando la probabilità che la quota di elettricità prodotta da energia nucleare diminuirà nei prossimi decenni.

Il disastro di Fukushima renderà sempre più difficile per gli operatori discutere estensioni del ciclo di vita dei reattori.

“I titoli dei quotidiani USA spesso parlano di una rinascita in corso del nucleare” dice il presidente del World Watch Christopher Flavin.
“Questa è stata un’enorme sopravvalutazione prima dell’11 marzo 2011 e il disastro nucleare in Giappone renderà inevitabile per i governi e le aziende ripensare a nuovi piani per le nuove unità nucleari. L’incidente di Three Mile Island ha causato un riassetto delle regole sulla sicurezza nucleare incrementando enormemente i costi dell’energia nucleare ponendo fine alla costruzione di impianti negli Stati Uniti. Per l’industria nucleare mondiale, il disastro di Fukushima è una storica – se non fatale – battuta d’arresto”.
Rebecca Harms, Presidente della Greens-EFA (European Free Alliance in the European Parliament), ha detto, “Fukushima ha chiarito che l'UE deve definire una nuova strategia di energia sostenibile basata su tecnologia a basso rischio. A differenza di 25 anni fa quando abbiamo avuto quest’ultima discussione in seguito all’evento di Chernobyl, ora abbiamo le energie rinnovabili alternative e le tecnologie per avere l'efficienza energetica di cui abbiamo bisogno. Quello che ancora manca è la volontà politica”.

Per ulteriori informazioni:

* The Greens-EFA (European Free Alliance in the European Parliament) http://www.greens-efa.eu/
* Per interviste a Mycle Schneider, tel.: (+33) 620 63 47 37 o e-mail mycle@orange.fr
* Per interviste a Christopher Flavin, contattare Alex Kostura tel.: (+1) 202 452 1999, x512 o e-mail akostura@worldwatch.org

Berlino, Germania 13/04/2011
Fonte: http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2011/energia_nucleare_dopo_fukushima_nuovo_report_del_world_watch_institute