Autodeterminazione dei Popoli – Intervista a Giancarlo Di Tiamat

Il Governo italiano, illegale e illegittimo, è una succursale di una Corporazione di natura privatistica statunitense, denominata U.S., preclusa de jure (Bankrupt U.S. signed by Donald J. Trump, May 4, 2020, President/Chief Executive Officer of the UNITED STATES). Conseguentemente le Forze Armate e le Forze di Polizia italiane, dotate di armamento da guerra, sono illegittimamente in stato di belligeranza permanente (conflitto armato) contro la popolazione civile (Art. 20 trattato lungo di Malta, Art. 6 Libro 1° Legge Penale Militare di Guerra, 4° Cap. USC 1 §§1, 2, 3. Es. Ord. 10834 the August 21th 1959 of D. D. Eisenhower. Fed. Reg. n. 24 FR6865. US Army n. 260-10. 34 Ops. Avv. Gen. 483, 485). Se hai un famigliare militare o agente hai un nemico conclamato in casa, un inconsapevole potenziale criminale su commissione per subordinazione, ricatto e schiavitù per mezzo del vile denaro, che agisce nella totale illegalità, illegittimità, incoscienza e inconsapevolezza.

Per informazioni aggiuntive di quanto sopra, leggete e visionate: Tribunale Popolareconferenze videoI diritti dell’Uomo – Autodeterminazione


Una volta raggiunta la propria sovranità o nel momento stesso in cui si decide di intraprendere questa via di liberazione, le solite domande vengono alla mente o poste in ogni discussione: bollette, documenti, lavoro, perdo tutto? Tratteremo questi argomenti assieme al caro Giancarlo Di Tiamat, ambasciatore in carica del Tribunale Popolare (Intervistatore: Pasquale Galasso)

– Pasquale: Avuta la sovranità, decidiamo come te di non chiedere più licenze a nessuno, quindi andare in giro con un nostro documento: non avere più la patente rinnovata e quant’altro non è una scelta di poco conto, in effetti cosa comporta? Tu che da anni vivi questa nuova realtà, cosa puoi dirci in merito?

Giancarlo: Premesso che il termine licenza deriva da licenzioso, che giuridicamente significa non conforme a precetti o limiti di ordine tecnico o naturale; quindi, capriccioso o addirittura sfrenato, e che l’élite ci pone sempre sotto il naso la verità, lasciando a noi la capacità d’interpretazione; possiamo affermare con certezza che chiedere una licenza, oltre che innaturale, è oltremisura asservente e pone il richiedente in posizione sottomessa rispetto a soggetti terzi che s’arrogano la facoltà di concedere o meno quelli che sono solo dei privilegi. Quindi, l’istanza presuppone l’ipotesi di ottenimento o di rigetto della stessa, mentre per natura l’uomo ha solo ed esclusivamente diritti naturali inalienabili e non assoggettabili a terzi, a meno che così richiesto dall’interessato che, per ignoranza, credenza, condizionamento, ecc., ritiene, erroneamente, di essere una persona fisica (soggetto giuridico) e non un uomo in carne ed ossa, il cui soggetto (assoggettato) è, fino a prova contraria e/o annullamento del contratto viziato all’origine, di proprietà dello Stato-Corporazione, che ne dispone come meglio crede.

Per intenderci, se da una parte abbiamo Mario e Luigi (uomini naturali), che, da buoni amici, si accordano per il prestito di una bicicletta per una settimana, dietro intesa di resa in buone condizioni ed entro i termini temporali stabiliti, senza incombenze burocratiche, ma esclusivamente sulla parola o stretta di mano, con l’eventuale presenza di testimoni per la risoluzione in caso di incomprensioni, dall’altra abbiamo il Sig. Mario e il Sig. Luigi, dove, il primo, in qualità di cittadino (schiavo), ha chiesto e ottenuto una licenza per il noleggio delle biciclette, il secondo, il cliente, ha concordato il nolo e le condizioni contrattuali sottoscritte da entrambi, con tutto ciò che ne consegue, ovvero, contratto, ricevuta fiscale o fattura, modulo di resa, e, in caso di mancato rispetto dei termini e condizioni o disaccordi, conseguenti cause legali e quant’altro burocraticamente correlato. Quindi, davanti alla medesima azione abbiamo visto adoperarsi due individui, ma sotto una veste differente, la prima naturale, la seconda giuridica. La prima libera da interventi esterni, l’altra assoggettata alle normative che regolano le persone fisiche. Ma chi ha scelto di agire in un modo o nell’altro sono sempre i diretti interessati, nessuno gli ha obbligati a fare una o l’altra scelta. Il secondo esempio è stato la diretta conseguenza di aver deciso di agire all’interno del sistema giuridico-corporativo con tutto ciò che ne consegue.

La stessa cosa dicasi per qualsiasi altro aspetto della vita degli uomini. La scelta spetta sempre al diretto interessato. D’altronde, chi meglio di lui può conoscere qual è la propria condizione rispetto a qualsiasi competenza? Quante volte è capitato di incontrare individui titolari di una patente di guida che sono in realtà un pericolo pubblico per la viabilità, mentre altri conducono veicoli da anni senza avere mai conseguito il titolo e senza avere mai causato incidenti, anzi, conoscendo a menadito le norme di comportamento stradale? Allora chiediamoci se il punto è il titolo (in questo caso la Patente di guida) e tutti i balzelli ad essa connessi, o la capacità di guida? Si potrà ora obiettare che serve per lo meno una visita medica periodica (a pagamento) per accertare le condizioni psico-fisiche del conducente. Siamo sicuri che le condizioni valutate oggi e valide per alcuni anni, non possano cambiare solo pochi giorni dopo l’accertamento? Insomma è davvero tutto così scontato? Non sarà che, forse, ci hanno indottrinato a vantaggio di pochi?

Si afferma che l’assicurazione per i veicoli è obbligatoria, perché in caso di sinistro si possono rimborsare i danni. Stiamo analizzando uno strumento di risarcimento (il denaro) che viene creato dal nulla, all’occorrenza sì, ma solo quando la necessità è di pertinenza dello Stato, il privato deve pagare sempre e comunque!

Facciamo un esempio. Lo Stato ha la necessità di ricostruire una scuola a seguito di un avvento climatico avverso, stabilisce la somma per il ripristino, la crea dal nulla e intraprende o commissiona i lavori, nel peggiore dei casi chiede i soldi ad una banca, che poi restituirà con gli interessi, grazie alla fatica dei cittadini, ma è denaro pur sempre creato dal nulla! Allora dovremmo chiederci se il sinistro stradale è oppure no, alla pari del terremoto, un evento fortuito, accidentale, non voluto. Perché allora non creare denaro dal nulla all’occorrenza per ripristinare lo stato delle cose e/o il risarcimento dei danni? Se le cose fossero corrette per come le abbiamo conosciute sino ad oggi, dovremmo soffermarci e chiederci il perché del fatto che i conducenti dei mezzi pubblici, l’assicurazione non la sborsano di tasca propria, mentre i cittadini sì, e spesso dietro grandi sacrifici. Forse che il conducente di un’autoambulanza o di una pantera sono esenti da incidenti e responsabilità? Allora, è ancora tutto così scontato?

A mio giudizio, il punto è un altro, ovvero la certezza della condizione di controllo e di schiavitù sulle masse inermi e indottrinate sin dalla nascita, incapaci di giudizio perché così “ammaestrate” sin dalla più tenera età, inebetite dai condizionamenti sociali.

Da anni, da quando ho “aperto gli occhi”, ho stabilito, all’occorrenza, di pormi al volante di automobili per miei spostamenti, pur non avendo rinnovato da anni la licenza della cosiddetta Patente di guida. In particolare io non guido e non conduco, ma viaggio, perché questo atto, di uomo vivente, naturale, libero, è un mio diritto inalienabile, a differenza della Persona fisica che necessita e dipende da un titolo, perché assoggettata allo Stato-Corporazione e da questo amministrata, specie nel caso di condotta legata ad attività commerciale, anch’essa regolamentata di conseguenza.

Qualcuno potrà obiettare, eh sì…! e l’ammenda? È capitato! la tratto di conseguenza, come una qualsiasi altra proposta di contratto, di ciò si tratta! Come più avanti meglio illustrato, può essere accettata, modificata o rigettata. Ciò, senza nemmeno addentrarmi a spiegare chi è colui che riceve effettivamente la sanzione, l’uomo, la persona fisica (sono in realtà due) o il soggetto giuridico? Chi di queste figure è l’obbligato in solido? Ma questo è un altro discorso…!

La chiave di tutta la Sovranità o Autodeterminazione, che dir si voglia, è solo una, liberare spazio nell’hardware, ovvero, svuotare della nostra mente quelle credenze che occupano tutto lo spazio e ci impediscono di assimilare nuovi paradigmi, affinché possiamo cambiare il nostro modo di pensare, distaccandoci dal conformismo e dal condizionamento programmato.

– Pasquale: Fonti primarie acqua, luce e gas, pagare solo i consumi può comportare l’interruzione delle forniture da parte delle società private? Hanno, queste, il potere di interromperli anche se il territorio è “bene comune” e le loro strutture sono state create grazie a noi “cittadini vessati”, tramite le imposte?  Inoltre, come ci dovremmo comportare se avessimo la necessità di contrarre un nuovo accordo commerciale, ad esempio per causa maggiore si ha bisogno di chiedere un prestito ad una banca?

Giancarlo: Innanzitutto è bene fare una premessa. Qualsiasi proposta contrattuale, sia essa derivante da un’azienda o dallo Stato (anch’esso azienda!), può essere accettata parzialmente o integralmente, ignorata o rigettata nel caso in cui provenga da Enti statali, oppure, modificata e restituita con le opportune varianti e controproposte. Per quanto concerne i contratti tra le aziende di erogazione di beni essenziali, quali gas, energia elettrica, servizio idrico, ecc., oramai completamente privatizzate, e i cittadini, è necessario tenere presente che sono basati principalmente su normative regolanti i rapporti commerciali tra privati. Il paradosso sta nel fatto che tali norme sono anch’esse emanate da quello che non è più uno Stato ma una Corporazione di natura privatistica, che, di conseguenza, non può più avere titolo per emanare direttive di tale genere, salvo delega o mandato da parte dei cittadini stessi (cosa che avviene tramite le elezioni).

Conseguentemente, nei rapporti tra azienda erogatrice di servizi e cittadino, è opportuno che quest’ultimo analizzi a fondo ogni punto del contratto (proposta di contratto sino a quando non è firmato dalle parti coinvolte) e proceda secondo le varianti elencate sopra, senza dare per scontato che il testo dello stesso sia perentorio e immutabile. Pertanto, è bene tenere presente, per esempio, che lo Stato, in quanto Corporazione, non può più applicare imposte sull’erogazione di servizi essenziali e non, tramite la nomina delle aziende quali sostituti d’imposta, e che il cittadino non è tenuto ad accettare questa parte del contratto, non avendo alcun accordo diretto tra sé medesimo e lo Stato-Corporazione, rapporto quest’ultimo che dev’essere trattato esternamente al contratto originario stabilito tra cittadino e ente erogatore.

Motivo per cui è possibile, essendo venuti a mancare i requisiti legittimi e legali originari, escludere ogni tipo d’imposta dalle cedole di pagamento emesse dagli erogatori di beni e servizi (a tal scopo vedasi la modulistica disponibile nel blocco “Documenti finanziari”, all’interno della sezione “Documenti scaricabili” del sito del Tribunale popolare  alla voce “Scorporo imposte”). È importante sottolineare che, per quanto si tratti di procedure non ancora diffuse e ben collaudate, essendo legali e legittime, devono essere svolte, se ritenuto opportuno, con precisione e determinazione, senza alcuna esitazione, così da poter riscontrare certezze ed esiti favorevoli. Queste procedure possono essere impiegate indifferentemente sui nuovi contratti o su quelli pregressi.

Infine sarebbe opportuno incominciare a comprendere che la materia prima, quale acqua, gas, ecc., non può rientrare nelle voci di oneri delle bollette, non essendo derivante dall’opera dell’uomo, tanto meno di quella delle aziende. Le uniche voci che dovrebbero dare diritto al recupero delle spese e portare a guadagni sono le attrezzature e l’operato d’installazione e manutenzione delle strutture.

Il rischio del distacco in caso di mancato pagamento delle imposte, seppur minimo, è possibile! Questa eventualità è per lo più causata dalla mancanza di competenze giuridiche da parte degli addetti al trattamento dei contenziosi, che talvolta causano lungaggini burocratiche. Indi per cui, si ribadisce, è fondamentale agire con accuratezza. L’interruzione di beni essenziali non sarebbe lecita, ma sappiamo che di questi tempi di lecito, in questo cosiddetto Paese, è rimasto ben poco. Pensare altresì di ottenere giustizia dalle cosiddette autorità, è diventato oltremodo utopico. Rimane da utilizzare gli strumenti legali e legittimi disponibili, compresi quelli che l’Istituto giusnaturalistico del Tribunale popolare della Legge naturale pone a disposizione gratuitamente attraverso il proprio portale internet tribunalepopolare.org.

Per quanto concerne la riappropriazione di tutti i beni e i servizi pubblici (ora privati), tra i vari obiettivi in agenda del Tribunale popolare, sarebbe interessante l’approfondimento in altra occasione utile, trattandosi di un vasto argomento affrontabile e attuabile, sempre che la popolazione si desti dallo stato catatonico in cui versa da lungo tempo, distratta da sterili quanto efficaci palcoscenici grotteschi.

Le raccomandazioni di cui sopra sono estendibili agli Istituti bancari. Luoghi che sarebbe bene evitare per la propria salute e quella dei propri cari. Ambienti dove si pratica la truffa legalizzata con una valuta a debito, alla stregua di ciò che conosciamo come strozzinaggio o usura, o peggio, pizzo. Se teniamo conto che l’attuale sistema economico-finanziario si basa su una valuta a debito, comprendiamo che la nostra condizione è quella di candidati clienti delle agenzie funebri, individui che girano col cappio al collo manovrato da chi ne detiene il controllo, ovvero le banche.

Qualsiasi valuta o moneta (l’Euro è una valuta in quanto privo di controvalore) acquisisce valore esclusivamente a seguito dell’accettazione del suo valore nominale e della sua circolazione diffusa da parte del Popolo, ciò comporta l’analisi sul motivo per cui, al giorno d’oggi, si faccia ancora cieco affidamento sulla valuta fiat qual è l’Euro, piuttosto che decidere l’utilizzo di una moneta, a credito, del Popolo, avente un reale ed effettivo controvalore. Possiamo affermare con buona dose di certezza, che tale inerzia è pari alla diffusa condizione di apatia della stragrande parte della popolazione.

– Pasquale: La moneta scritturale: eseguendo la perfetta procedura, come dai vostri documenti su Tribunale popolare, si riesce effettivamente a creare moneta scritturale per progetti ecosolidali etc.? Possiamo approfondire questo tema in modo particolare Giancarlo?

Giancarlo: La procedura inerente la creazione di moneta scritturale, che non è poi assai diversa dalla procedura con la quale le Banche emettono moneta scritturale, anche se dovremmo parlare in entrambi i casi, e per correttezza, di valuta scritturale non essendoci controvalore reale dell’Euro, è indicata negli atti presenti nel blocco dei “Documenti finanziari”, all’interno della Sezione “Documenti scaricabili” del sito del Tribunale popolare, alla voce “Euro scritturale”.

La procedura, del tutto legalmente e legittimamente valida, è divisa in due fasi, la prima riguarda la creazione vera e propria e la seconda, all’occorrenza, è data dalla “Messa in mora” e dall’eventuale “Denuncia” alla Guardia di Finanza. Ad oggi la procedura, salvo rari casi in cui la stessa non è stata prodotta correttamente, ha dato ottimi risultati, essendo che le Banche, all’atto della creazione del denaro e all’assegnazione dello stesso ai propri clienti, sotto forma di mutui e/o prestiti, commettono una serie di irregolarità e addirittura illeciti, per cui tendono a evitare di finire in contenziosi giuridici contro i propri correntisti, in conseguenza dei quali sarebbero costretti a rivelare queste pratiche scorrette e dannose sia dal punto di vista etico sia giuridico.

Tutti gli atti disponibili e scaricabili dal nostro sito sono corredati, laddove necessario, da istruzioni di compilazione. Anche il Mastrino monetario ne è provvisto. Inizialmente la sua compilazione e successiva conduzione può sembrare un’impresa ardua, ma è sufficiente prestare la dovuta attenzione e seguire attentamente le indicazioni per concludere positivamente l’intero iter. Al momento la procedura è utilizzata esclusivamente per il saldo di mutui e/o prestiti di Banche e/o Finanziarie. Ciò non esclude che in un futuro prossimo sarà possibile utilizzarla per ulteriori necessità finanziarie, essendo che, come già esposto, qualsiasi valore di scambio assume validità dal momento in cui viene accettato dagli utilizzatori.

– Pasquale: Parlaci del S.E.S. – Sistema Economico Sovrano

Giancarlo: Il Sistema Economico Sovrano (S.E.S.) è un Istituto giusnaturalistico, alla pari del Tribunale popolare e su questo registrato. Il S.E.S. è composto da uomini e donne naturali viventi, ed è strutturato in una rete di scambio di valori, sotto forma di beni e merci, attraverso la conversione del tempo, impiegato nell’espletamento della propria prestazione d’opera, in valore utilizzabile, quale strumento, all’interno del circuito indipendente. La conversione è gestita dal sistema informatico, mentre le ore di prestazione e conseguente remunerazione, sono gestite direttamente dal titolare del conto con l’ausilio del programma informatico di gestione. Fondamentalmente ogni iscritto organizza la propria opera in base alle proprie necessità e in totale autonomia, gestendo la propria energia, il proprio valore e il proprio tempo a seconda delle necessità proprie e della Comunità con la quale interagisce, senza dipendenza terza alcuna. Con questo sistema si eliminano completamente e immediatamente le seguenti problematiche: povertà; disoccupazione; ricatto; imposte; tasse; inflazione; deflazione; scarsità; dipendenza; schiavitù.

Le prestazioni sono quindi remunerate in totale autonomia, sia quando direttamente destinate ad altri partecipanti, sia quando destinate indirettamente alla Comunità. Tutta l’energia prodotta dalla propria opera è trasmutata direttamente e autonomamente dall’interessato in valore scambiabile, con tutti i benefici che ciò comporta. Il Sistema prevede un reddito di esistenza pro-capite, giornaliero, attribuibile dalla data di iscrizione o dalla nascita e sino alla chiusura del conto o scomparsa del Titolare, momento in cui il conto si estingue unitamente allo stesso. Il reddito è uguale per tutti, incrementabile nel caso in cui ci siano impedimenti parziali o totali di natura fisica.

La pensione è stata trasmutata in un reddito contributivo che elimina l’età pensionabile e relativo termine temporale per il suo raggiungimento. Il reddito calcola algebricamente un valore percentuale delle ore di prestazione svolte l’anno solare precedente e le somma all’intero reddito, senza la necessità di doversi preoccupare di un limite temporale da raggiungere, pena la perdita o la limitazione dell’introito della cosiddetta pensione.

Il S.E.S. garantisce abbondanza ed equità a tutti i partecipanti e cancella ogni genere di preoccupazioni presenti nell’attuale paradigma sociale. Il Sistema si prefigge il cambio del paradigma economico e finanziario nel nostro Paese, modello che, una volta compreso e ampiamente adottato, potrà essere esportato ovunque nel Mondo. Questo Sistema è un cambio epocale di paradigma e soprattutto libera l’umanità dall’attuale nonché arcaica condizione di schiavitù.

Il S.E.S. pone quindi nuovamente l’uomo al centro dell’attenzione, senza per altro nulla togliere al valore attribuibile ai beni, questi ultimi posti però in secondo piano rispetto alla figura umana. Nel menu principale del S.E.S., alla voce “Contatti”, è presente una chat suddivisa per Regioni e argomenti, strutturata per permettere l’incontro di individui desiderosi di collaborare nello sviluppo di progetti comuni e innovativi, usufruendo di questo moderno strumento economico.

All’interno del S.E.S. è presente un sistema di ricerca di professionisti e operatori di ogni genere, con le rispettive competenze e servizi. Vi è inoltre il Marketplace, dove è possibile inserire e scambiare prodotti di ogni genere. Molti altri aspetti positivi rendono il S.E.S. unico nel suo genere. Lasciamo che i lettori si addentrino e scoprano autonomamente, spinti da un alone di curiosità, altri risvolti di un Sistema innovativo ed epocale. Per approfondimenti sul S.E.S. sistemaeconomicosovrano.org

– Pasquale: Grazie Giancarlo, alla prossima e spero presto.

Giancarlo: Grazie a Te, un saluto a tutti i lettori di altrogiornale.org