Diritto Internazionale
Nel diritto italiano, le norme consuetudinarie del diritto internazionale fanno parte dell’ordinamento nazionale, che ad esse si conforma automaticamente, in virtù dell’art. 10, par. 1 della Costituzione. Pertanto, per le norme consuetudinarie, (Legge Comune/Common Law) si ritiene che l’incorporazione mediante l’art. 10, par. 1, Cost., le provveda di garanzia costituzionale.
La trasgressione produce un illecito internazionale: comportamento di uno Stato/Ente che viola una norma internazionale da cui discende un obbligo a carico dello stesso Stato.
L’illecito internazionale da adito alle Sanzioni internazionali: il concetto di sanzione internazionale differisce da quello di sanzione nel diritto interno per il ruolo centrale che in esso riveste il “farsi giustizia da sé”, vale a dire la reazione, individuale o collettiva, di fronte alla violazione di obblighi derivanti da norme internazionali.
La Legge Comune (Common Law)
Dopo la partenza dei romani dalla Britannia, anno 407, quando le popolazioni locali si ritrovarono prive di giurisdizione e delle leggi raccolte nel diritto romano, iniziarono ad auto-amministrarsi la giustizia osservando e rispettando solo le consuetudini locali. Le dispute si svolgevano generalmente davanti ad assemblee pubbliche che vagliavano le opposte ragioni dei contendenti e per risolvere le varie controversie si faceva largo ricorso al giuramento quale prova. Chi, convenuto o imputato, intendeva sostenere le sue tesi difensive, doveva giurare sulla loro corrispondenza al vero ed era necessario che altri individui, in numero variabile a seconda della gravità del reato contestato o dell’importanza del diritto controverso, giurassero a loro volta sul fatto che la sua affermazione era verità. In questo contesto nasce la Common Law, la Legge Comune.
Negli anni successivi La Legge Comune si è sempre distinta dalle altre forme di diritto giudicativo dei sistemi paralleli: i tribunali ecclesiastici della Chiesa cattolica romana, il diritto del mercante (legge commerciale), il diritto marittimo amministrato nei tribunali dell’Ammiragliato. Va detto che l’antichissima Legge dell’Ammiragliato nasce anch’essa consuetudinaria, fondata sull’Onore, ma i suoi principi sono stati progressivamente traslati e trascritti in disonore nelle norme/statuti del Diritto Positivo delle corporazioni. Sebbene il Regno Unito abbia una costituzione non scritta, molti elementi importanti di essa si trovano in statuti che sono stati emanati dal Parlamento. Dalla Magna Carta del 1215 al Bill of Rights 1689 (Carta dei Diritti) ed altri Atti.
Nel 1776, in piena rivoluzione industriale, la Legge Comune garantisce la realizzazione di uno degli eventi che hanno cambiato la storia, la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. Di fatto questo crea l’assist al Parlamento britannico che utilizza il pretesto della richiesta di maggiore chiarezza e accessibilità alla legge per reinventarsi una forma di potere giuridico legislativo, oggi definito nella Civil Law. Da quel contesto storico si consolidano le leggi degli uomini, che oggi chiamiamo leggi corporative del Diritto Positivo, create dai giuristi, lontane dal volere del Popolo e dalle consuetudini che lo rappresentano nella Common Law. Nonostante ciò in molti casi interpretare e applicare correttamente gli statuti della Civil Law è arbitrario e complesso ed è ancora una volta alla Common Law che viene affidato il giudizio finale: la Legge Comune accumula una grande ricchezza di regole dettagliate per riferimento ed è molto più ricca del codice di diritto Civil Law. La legge comune è di natura pratica, è il prodotto delle soluzioni sperimentate e acquisite che hanno risolto le difficoltà di giudizio delle situazioni legate alla vita di tutti i giorni, e non è il prodotto della speculazione accademica fine a se stessa e spesso priva di sperimentazione concreta.
Oggi il Regno Unito ha un sistema di governance che pone il Parlamento quale corpo supremo della legge: la legislazione elaborata dal Parlamento ha la precedenza sulla Legge Comune in totale disonore e contro la volontà del Popolo. Le questioni di sicurezza nazionale, la difesa del regno e l’implementazione delle forze armate sono apparentemente affidate alla Regina, ma di fatto tutti sappiamo che le direttive arrivano dallo Stato Profondo, il Deep State. Nonostante questa illegittima supremazia corporativa la Legge Comune ha mantenuto valore di rango superiore in merito ai diritti individuali dell’Uomo ratificati nei Trattati Internazionali: il Diritto Internazionale.
La Legge Comune è attualmente il sistema giuridico più diffuso al mondo con circa il 30% della popolazione mondiale che vive sotto la Commo Law. La Legge Comune si basa sulle decisioni giudiziarie ed è costituita da legislazioni non scritte raccolte dalle precedenti decisioni giudiziarie locali, fondate sul comportamento accettato e sulle tradizioni popolari acquisite. La Legge Comune deriva dalla Gran Bretagna e per diversi secoli si è sviluppata in Inghilterra dove è stata utilizzata come fondamento di diversi ordini di diritto nelle prime colonie; è ancora ampiamente utilizzata in molti paesi tra cui Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti (eccetto lo stato della Louisiana), Kenya, Fiji, Ghana, India, Israele, Irlanda, Giamaica, Liberia, Malesia, Malta, Namibia, Nauru, Nuova Zelanda, Nigeria , Pakistan, Papua Nuova Guinea, Sierra Leone, Singapore, Sudafrica, Sri Lanka, Trinidad, Tobago e Zimbabwe. La maggior parte di questi paesi sono ex colonie britanniche.
Il termine “comune” deriva dal fatto che la legge era uniforme e comune in tutti i tribunali del paese. La Legge Comune non si basa su normative scritte da legislatori giuristi costituzionali, ma su rimedi procedurali, a differenza della maggior parte dei sistemi legali del mondo che invece hanno principalmente sviluppato la legge basandosi sulle normative scritte da legislatori; i rimedi procedurali della Legge Comune valorizzano i diritti individuali dell’Uomo. Tra l’altro la Legge Comune garantisce e tutela: la libertà di pensiero – la libertà di espressione – la libertà di religione – la libertà di associazione – il rispetto per la vita privata e familiare nei suoi molteplici aspetti.
La Legge Comune è consuetudinaria, ovvero si basa sulle precedenti scelte legali che, creando consuetudine, hanno formato un modello utilizzato come punto di riferimento per gestire casi simili in futuro. In pratica, un caso viene giudicato alla luce delle precedenti decisioni giudiziarie che hanno presentato le stesse questioni. Le norme consuetudinarie, le consuetudini, hanno rango costituzionale poiché il loro recepimento si ha per espressa previsione costituzionale. Non desta problemi il loro rapporto con le leggi ordinarie, che risultano essere gerarchicamente inferiori e pertanto, qualora confliggenti, sono da dichiarare costituzionalmente illegittime per violazione dell’art. 10 Cost.
La Legge Comune oggi è considerata immutabile e pregiuridica al pari della Legge Universale e della Legge Naturale, dalle quali discendono le Consuetudini che la caratterizzano. Di fatto è consentito legiferare una nuova consuetudine solo in ambito locale ma è molto insolito per una nuova consuetudine essere presa in considerazione dalle Corti di Common Law ed è raro che queste Corti decidano di riconoscerla come valida consuetudine e di legiferarla. I criteri utilizzati sono: la consuetudine deve essere definita da località, natura e ambito, deve essere esistita da “tempo immemorabile”, deve essere stata esercitata pacificamente, deve essere ragionevole e, nel caso, dovrà essere legiferata ed applicata solo in quello stesso ambito locale. La più “recente” consuetudine risale al 1974 relativamente al caso Windsor Corporation V Mellor (1974), dove è stato impedito ad un’autorità amministrativa locale di costruire su alcuni terreni che, per antica consuetudine, la popolazione locale utilizzava per le pratiche sportive.