Il sole e i virus

epidemie virus
Alexander L. Chizhevsky

All’inizio del XX secolo uno scienziato sovietico, il biologo A. Chizhevskij, avanzò ipotesi sulla causa delle epidemie: egli credeva che lo scoppio delle epidemie fosse collegato ai cambiamenti climatici.

Sin da giovane Chizhevskij trascorreva il suo tempo osservando il sole studiando le influenze dei cambiamenti delle fasi e dell’attività solare sul mondo organico e sulla vita biologica; Egli condusse anche ricerche sull’influenza dell’aria ionizzata sugli animali, stabilendo l’azione fisiologica degli ioni negativi e positivi nell’aria sugli organismi viventi, trovando che ioni negativi li rendono più eccitabili mentre ioni positivi li rendono più letargici. Nel 1936 studiò “l’effetto Chizhevskii-Velkhover” che, valutando variazioni nella pigmentazione di alcuni batteri, consentiva di prevedere la presenza di emissioni solari pericolose per l’uomo sulla Terra e nello spazio. Le sue teorie sull’influenza del sole sui comportamenti umani gli portarono guai con il partito. A Lenin non piacevano le sue idee che contraddicevano le teorie sovietiche sulle ragioni della rivoluzione russa e gli fu intimato di ritrattarle. Chizhevskij rifiutò e fu così arrestato e costretto a passare 8 anni di lavori forzati nei Gulag sui monti Urali . Riuscì a sopravvivere e quando uscì, Lenin non c’era più e fu in qualche modo riabilitato.

All’epoca queste idee erano così innovative che non si potevano né provare né rifiutare, ma molti scienziati moderni cominciano a rivalutare il suo lavoro e a considerare la bontà delle sue osservazioni. Queste idee ispirarono studi anche in Italia, in particolare con lo scienziato Piccardi e l’associazione CIFA (comitato internazionale di ricera e studio dell’ambiente).

Il mondo microscopico fatto di batteri e virus è molto sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente (temperatura, insolazione, irradiazioni elettromagnetiche). I cambiamenti ambientali possono portare alla soppressione di alcuni tipi di microorganismi, mentre altri possono trarne vantaggio e proliferare. Questo sensibilità del micro mondo non ci dovrebbe stupire, perchè sappiamo dalla meccanica quantistica che, quando si esplora il mondo microscopico, o a scale inferiori, si osservano fenomeni bizzarri che non sono spiegabili dal senso comune. L’infinitamente piccolo non risponde alle stesso modo alle leggi che governano il nostro mondo, mentre è molto più sensibile a fattori ambientali anche impercettibili.

Queste interazioni erano state notate sin dall’antichità; ricordiamo che la semplice “influenza” deriva il suo nome proprio per l’effetto (l’influenza, appunto) delle condizioni atmosferiche sull’uomo; nel passato si pensava infatti che le malattie contagiose avessero origine dalle condizioni climatiche o ambientali: secondo la teoria miasmatica sviluppatasi nel Medioevo, l’insorgenza delle malattie era dovuta ad alterazioni della qualità dell’aria.

A riprova della bontà delle idee di Chizhevskij si può portare come esempio la peste avvenuta nell’epoca di Giustiniano (541-542). Poco prima dello scoppio dell’epidemia ci fu l’eruzione del vulcano Ipalongo nell’America Centrale, e nell’atmosfera erano state immesse migliaia di tonnellate di polvere vulcanica. Possiamo supporre che questo abbia provocato un calo delle temperature e di conseguenza bruschi cambiamenti climatici su tutto il pianeta.

Era la prima pandemia registrata nella storia. Secondo le cronache del VI secolo, la peste tornò ben 4 volte, con un intervallo di 15 anni. L’attività della microflora patogena, come tutto nel mondo, si sviluppa ciclicamente. Se guardiamo all’ambiente e alle condizioni climatiche che stiamo attraversando siamo ora in un minimo solare centenario se non millenario e questo, nella storia, è sempre corrisposto alla diffusione di carestie ed epidemie se non al crollo di imperi e civiltà varie. Secondo Chizhevskij la causa di questa ciclicità va appunto ricercata anche nell’attività solare e per questo ha dato il nome “eliotaraxia ” allo studio di questi effetti.

L’attività solare causerebbe non solo le eruzioni dei vulcani, ma anche i cambiamenti nel comportamento umano, le rivoluzioni, le guerre, le migrazioni e le epidemie. Queste teorie sono state descritte dallo scienziato nel suo libro “La Terra tra le braccia del Sole”. Non ci stupisce che tante culture abbiano avuto il culto del Sole! Purtroppo, il delirio tecnologico in cui viviamo non lascia alcuna possibilità di tornare a vedere il SOLE come la vera fonte della vita (ma qualcuno pensa persino di oscurarlo, utilizzando il pretesto dei cambiamenti climatici).

Olga Samarina

Immagine d’anteprima: Foto di WikiImages da Pixabay
gradientitemporali.wordpress.com