L’architettura del duomo

Voglio ora dare una risposta ad alcune domande importanti:

-Se una divisione tra le acque è resa possibile dall’esistenza di una volta o duomo, come possiamo descrivere l’intero sistema geometrico e architettonico di questa cupola?
-Il duomo ruota? Certo che sì, ma cosa è che consente di evitare quel terribile attrito che la rotazione di una struttura così grande potrebbe produrre?

cupola

Per dare una risposta, dobbiamo considerare la geometria del duomo. Agli antipodi della cupola vetrosa c’è un bacino in materiale ferromagnetico. Il bacino (rosso nella figura) è un elemento solido e massiccio in grado di contenere i continenti e le acque di tutti gli oceani. Il suo raggio esterno è di 26640 km mentre il suo raggio interno è equivalente al raggio della terra (19980 km).

Questa estensione di 6660 km è costituita da ferro / silicati per una profondità di 3996 km. I 2664 km rimanenti inferiori sono solo un cuscino d’aria vuoto (uso questa espressione, cuscino d’aria, tanto per farmi capire, ma questo spazio è più precisamente composto da un elemento ancora più sottile, l’etere) che deve essere lasciato libero per consentire flessibilità e assorbire i potenziali movimenti  e le incredibili pressioni che si sviluppano nel sottosuolo.

Probabilmente è fatto, tra l’altro, di ferro e silicati. Arriveremo presto a capire qual è il ruolo di questo bacino nella creazione del campo magnetico della terra. Sotto il bacino rosso oltre lo strato che costituisce il cuscino d’aria, c’è un sottile spazio contenente idrocarburi e, sotto, un altro bacino più grande (fondamenta in pietra, ghiaia / sabbia).
Possiamo capire, quindi, che la cupola superiore sia molto simile, ma invertita, al bacino inferiore emisferico. Realizzata con materiali diversi, è posizionata come un riparo sopra la parte superiore della terra. L’idea risultante è quella di una sfera, composta da due emisferi, uno principalmente di silicati / ferro sotto e un altro di silicati / cristallo / vetro sopra.

La terra è un piano nel mezzo. Allo stesso modo, si può pensare ad un calice rovesciato che cresce dal bacino sottostante per trattenere la massa di esseri bioluminescenti che, come vedremo, danno origine alla luce delle stelle nelle grandi acque superiori.

Quindi, per ora, ho finalmente provato a mostrare l’unica logica possibile dell’architettura del sistema, che ora può apparire come una mia asserzione senza prove. Vedremo negli articoli futuri ognuno degli elementi citati in questo modello per analizzarne meglio le caratteristiche. Inoltre, diciamo qualcosa sulla rotazione di questa cupola. Le stelle ruotano con una velocità simile a quella del sole, appena un grado più veloce ogni giorno. Mentre il sole esegue un giro completo in 24 ore, la cupola lo esegue in 23h 56 ′. Davvero, quindi, la cupola ruota.

Potremmo considerare la cupola come composta di due semisfere principali. C’è quella interna costituita da vetro, immobile, fermo, che compone la struttura interna della cupola. Allo stesso modo c’è un elemento esterno, al di fuori della più lontana estremità della terra, fatta di silicati. Nel mezzo si radunano le stelle che illuminano le grandi acque superiori. Gli anelli misurano entrambi 6660 km di spessore, per un’estensione complessiva di 13320 km. La parete interna è fissata alla Terra. È la struttura che la sigilla, evitando che le acque superiori la sommergano. Per dire qualcosa di più, il secondo strato è il mobile, o rotore, e trascina le luci delle stelle lungo il suo movimento.

Quindi, fino ad ora, ho discusso della cupola come formata da due anelli o cupole concentriche:
a) una parete interna fissa fatta di compositi di vetro e avente una carica positiva perché facente parte della Terra dal punto di vista elettrico;
b) una cupola esterna mobile composta da cristalli e silicati, carica negativamente.
Nel mezzo del sandwich, c’è un interstizio diviso in strati: ci sono 666 km di acqua, 444 km di ambra che sigillano le acque e, inoltre, 2664 km formano un cuscino d’aria per evitare attriti tra i due diversi anelli principali. Vedremo in futuro che il cuscino non è di aria ma di etere e vedremo come opera l’etere per sostenere la Terra immobile nella sua posizione.

Solo per una conferma della coerenza e validità di questo ragionamento, voglio citare il primo il capitolo di Ezechiele che fornisce una buona descrizione della cupola. Lì nel bel mezzo, proprio al centro, brilla la luminosità dell’ambra.
“E ho guardato, ed ecco, un turbine è venuto dal nord, una grande nuvola, e un fuoco che si avvolgeva su se stesso, e la luminosità era attorno ad esso e fuori dal centro di ciò come il colore dell’ambra, dal centro del fuoco.”(King James Version).

Lo straordinario bagliore dell’ambra è sicuramente visibile nei colori chiari delle stelle. Vedremo presto in un prossimo articolo che le stelle sono esseri bioluminescenti la cui luce traspare attraverso uno strato di ambra, oscurata da silicati ma che si intravede in alcuni punti che sono le stelle.

Possiamo ammirare la bellezza del firmamento attraverso il filtro di uno schermo ambrato che sigilla le pareti anteriori del rotore mobile. Lo strato di 444 km contiene ambra ma questa è visibile solo dove i silicati porosi, ricchi di carbonio in forma di grafene, si sono staccati rivelando il punto luminoso della stella. Il rotore infatti, è l’armatura del condensatore su cui, come vedremo, si sviluppano forti correnti elettriche. Questo è possibile grazie al grafene, che è conduttivo. L’ambra può assumere diversi colori dal blu al rosso, dall’arancione al giallo, dal verde al marrone. Può anche mostrare diversi gradi di trasparenza dovuti a vari gradi di purezza.

Alcune degli effetti speciali della luminosità delle stelle che l’osservatore può vedere al telescopio e, alle volte ad occhio nudo, può essere spiegato dalle inclusioni intrappolate nella resina attraverso la quale si vedono le stelle stesse. Le costellazioni sono punti di luce che possiamo percepire come stelle fisse montate  nel firmamento, stabili nella loro posizione anche con il passare dei millenni. La luce delle stelle può raggiungerci attraverso l’ambra più trasparente nei suoi punti di maggiore porosità ma può rimanere nascosta per sempre dove l’ambra è completamente opaca. E, naturalmente, l’ ottica, con i suoi fenomeni multiformi, fa tutto il resto.

Voglio chiarire meglio questo aspetto: solo alcuni punti dello strato di ambra sono trasparenti e lasciano passare la bioluminescenza delle acque di sopra, brulicanti di esseri viventi luminosi. Lo strato che noi abbiamo descritto come fatto di ambra non è in realtà composto esclusivamente di ambra ma anche di altri materiali. La descrizione e il disegno lasciano intravedere solo ambra per motivi di semplicità descrittiva, ma questo strato è composto da più materiali.

L’ambra non ha solo caratteristiche di trasparenza ma può sicuramente sigillare bene lo strato delle acque superiori di modo che esse non invadano lo spazio che costituisce il cuscino d’aria che fa da intercapedine. Interessanti sono anche le caratteristiche elettriche di questo materiale. L’ambra è un isolante di tipo resinoso, cioè con elettrizzazione di tipo negativo rispetto invece agli isolanti di tipo vetroso che hanno elettrizzazione positiva. Trattandosi comunque di isolante e non di conduttore, non si possono creare all’interno dell’ambra delle correnti elettriche circolanti.

Tale condizione ci potrebbe lasciare un po’ spiazzati dato che sappiamo che la Terra si comporta come una batteria. Ciò richiederebbe che lo strato di duomo che è a contatto con le acque di sopra (che è anche il nostro elettrolita), dovrebbe essere un conduttore o un semiconduttore. Questo per poter attivare le reazioni di riduzione necessarie affinché il duomo si consumi e perché si crei l’energia immagazzinata tra terra e duomo.

Inoltre abbiamo dimostrato come la Terra e il duomo costituiscono le due armature di un condensatore. Una armatura rotante, lo vedremo in futuro, sviluppa correnti parassite se si trova immersa in un campo magnetico come quello terrestre. Queste correnti sono necessarie per mettere in rotazione l’etere e spingere così sole luna e pianeti nel loro moto orario sulla Terra.

Abbiamo detto che i materiali presenti nel duomo per motivi di ordine elettrico devono essere e sono quarzo, silicati e grafene. I silicati, sono ricchi in silicio e il silicio è un semiconduttore. Il grafene è conduttore o superconduttore a basse temperature. La mia ipotesi iniziale è che l’ambra sia coesistente in questo strato con il quarzo, i silicati e il grafene.

Voglio verificare la mia ipotesi alla luce delle osservazioni astronomiche. Ogni cosa deve essere coerente. L’aspetto che più deve essere analizzato in questo contesto è quello relativo alle stelle e alla loro nascita. Questo strato, l’abbiamo detto, si consuma. La parte che si consuma è data dai silicati che sono porosi. Il grafene supporta la conduzione elettrica. Man mano che il materiale si consuma viene liberato spazio all’ambra, la porosità aumenta e, lentamente, nascono nuove stelle. Cosa dice l’astronomia sulla nascita delle stelle?

Wikipedia alla voce “formazione stellare” afferma: “Il modello attualmente più accreditato presso la comunità astronomica, detto modello standard, prevede che una stella nasca a partire dal collasso gravitazionale delle porzioni più dense (dette “nuclei”) di una nube molecolare e dal successivo accrescimento dell’embrione stellare, originatosi dal collasso, a partire dai materiali presenti della nube.” La nube molecolare non sarebbe altro che la porosità che via via cresce.

L’accrescimento dell’embrione stellare è l’unione dei pori e il graduale rivelamento della porzione di ambra e della luce delle acque di sopra. Tutto quadra. Lo strato di ambra dunque è reso opaco dai silicati che lentamente rivelano le stelle.

Il problema è che questo processo nel duomo è un timer per la Terra, la cui durata è fissata a scadenza. Ma questo lo vedremo poi.


Michele Vassallo è un ingegnere meccanico. Nel 2015, quando scoprì il movimento emergente degli American Flat Earthers, si sentì stupito e affascinato. Presto si rese conto che la Terra non poteva essere un globo. Nonostante il fatto che gli argomenti venuti alla ribalta fossero e siano ancora incompleti e contengano molti errori, il concetto generale di una terra piatta sembra assolutamente degno di indagine.

Tra le sue migliori scoperte c’è la reintroduzione dell’etere nella fisica della terra piatta e una nuova visione della natura della luce.

E’ coautore del libro “The real measures of the (flat) Earth” edito da Aracne editore e del blog “rifugiatidipella.com“. Dal 2019 produce materiale video inerente la Terra piatta sul suo canale Youtube “earthmeasured”.